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BORGIALLO – Tutto pronto per la nona edizione del Borgiallo Blues Festival (VIDEO)

BORGIALLO Sabato 13 luglio torna il Borgiallo Blues Festival, giunto alla nona edizione, organizzato dall’Associazione Diversa-Mente in collaborazione con il Comune di Borgiallo.

Dalle 15 le vie del paese saranno occupate da numerosi espositori del territorio e locali, con prodotti, artigianato, dischi e curiosità. Si potrà inoltre camminare liberamente lungo la Strada del Blues, realizzata durante il periodo covid e percorribile anche nel resto dell’anno: un percorso naturalistico ombreggiato con partenza ed arrivo in centro al paese, di circa 90 minuti, con un dislivello massimo di 150 metri, corredato da punti di ascolto fruibili tramite QR code.

Dalle 15.30 partiranno le attività per i bambini (manipolazione, letture, artista di strada) a cura della Biblioteca Comunale con la quale continua la collaborazione: unica biblioteca in Canavese con una sezione dedicata interamente al Blues, con anche libri introvabili.

Alle 16 aprirà lo Street Food.

Alle 17.30 salirà sul palco la Strange Band AFC, associazione Filarmonica di Castellamonte.

Si prosegue alle 19, in piazza Severino Trucano, con lo spettacolo Black Boy Fly: racconta l’ascesa di Marshall “Major” Taylor, il secondo afro-americano a conquistare un titolo mondiale sportivo (il primo fu George Dixon, pugile canadese, nel 1890) ma assolutamente il primo nella disciplina del ciclismo su pista. Quando accadde, nel 1899, sulla pista del Queens Park Velodrome di Montreal, gli Stati Uniti erano colmi del risentimento conseguente all’abolizione della schiavitù del 1865, che dilagava pure nell’ambiente del ciclismo professionistico. In questo senso le vittorie , in America e nel mondo, di Marshall “Major” Taylor rasentavano l’incredibilità, tanto erano enormi gli ostacoli frapposti a un afro-americano per raggiungere il successo.

Tuttavia il suo successo fu indiscutibile, ma con alle spalle una situazione sociale che non mutava. Anzi per gli afro-americani più verosimilmente peggiorava. Lo spettacolo di Black Boy Fly racconta soprattutto alcuni dettagli del razzismo sistemico che 125 anni dopo la vittoria di Marshall “Major” Taylor continua a serpeggiare negli Stati Uniti d’America e lo fa sia con la narrazione, sia muovendosi lungo il percorso tracciato dalla musica afro-americana, partendo dal 1899, passando dalla marcia di Selma del 1965 e concludendosi nello stato del Mississippi nel 2013. In scena, il racconto orale è affidato a Marco Ballestracci, scrittore, giornalista e performer, e la sua narrazione è inframezzata dalla musica di Marco Pandolfi, cantante, chitarrista e armonicista, e dalle letture teatrali di Nicola Brugnolo.

Dalle 20.15 si entrerà nel vivo dal punto di vista della musica.
Saliranno sul palco gli I Shot a Man nati nel 2014, dall’ostinazione di riprendere il blues dalle origini e suonarlo come se fosse nato oggi. Il risultato è un suono essenziale, incompleto, non rifinito, vicino al mondo in cui il blues è nato, quando gli strumenti erano pochi e arrugginiti, ma in mezzo a quella ferraglia riuscivano a nascere melodie così pure da diventare universali.

L’assenza del basso li costringe a inventare arrangiamenti nuovi, a ripensare la ritmica in un dialogo costante tra le percussioni e un fingerpicking vecchio di cent’anni.

Il 29 Febbraio 2024 è uscito DUES, secondo album in studio. Preceduto dai singoli Arnold Wolf e Billboards. Le recensioni degli addetti ai lavori hanno accolto con entusiasmo unanime il lavoro, incoronando l’album tra le migliori uscite discografiche del momento. DUES si addentra nell’essenza del blues, districa le sue radici africane, morde il delta del Mississippi, inghiotte i suoi figli più moderni. Con testi intensi che esplorano il peso dei demoni del nostro secolo, tra la difficoltà di vivere in questo mondo e una spiritualità sempre tesa a un dio lontano, ogni brano è un ritratto, un personaggio, una invocazione. Dai riff incendiari alle melodie penetranti, DUES ricerca l’insoddisfazione, il moto costante, subisce il fascino del ricordo, si abbandona alla malinconia, per tornare sempre all’essenza cruda e potente del blues. La formazione è composta da: Domenico De Fazio, chitarre elettriche, resofoniche, cori; Manuel Peluso, voce principale, chitarra elettrica, acustica; Simone Pozzi, batteria, percussioni, cori.

Poi ci saranno Liz Mandeville e Dario Lombardo che tornano durante il tour italiano previsto tra il 4 ed il 14 luglio 2024, continuando così la collaborazione iniziata con i tour italiani del 2014 e 2018 e quelli del 2014, 2015, 2017 e 2019 negli Stati Uniti. Le date del tour vedranno alternarsi, a seconda delle occasioni, la formazione intera della Blues Gang ed il trio composto da Mandeville, Lombardo ed Andrea Scagliarini.

Ritorna quindi in Italia la cantante e chitarrista Liz Mandeville, indotta nel 2013 nella Chicago Blues Hall of Fame e vincitrice nel 2011 del Blues Challenge. Sette dischi all’attivo, di cui quattro per la prestigiosa etichetta Earwig, impreziositi dalle partecipazioni di artisti come Willie Big Eyes Smith ed Eddie Shaw, Mandeville vanta anche tour in Germania, Francia, Belgio, Olanda, Latvia, Messico e Sud Africa. Il suo The Stars Motel (che vede la partecipazione di Dario Lombardo come autore ed interprete) ha conquistato nel 2016 il 450 posto nei Top 50 della classifica di settore e nel 2017 la Menzione d’Onore ai Blues Blast Awards. Nel 2019 è stato pubblicato il nuovo Playing With Fire, sempre con la partecipazione del chitarrista torinese.

Oltre che musicista giornalista, DJ e pittrice, Liz Mandeville si dedica anche alla difesa ed alla diffusione della cultura Blues con seminari e workshops dedicati sia alla storia di questa musica che alla preparazione ed organizzazione del lavoro del moderno musicista Blues.

Quindi Hoochie Coochie, attivi da una decina d’anni, il loro repertorio spazia dal country-blues al rock blues e i loro modelli sono personaggi dal calibro di Muddy Walters, T.Bone Walker, Magic Sam, BB King, Buddy Guy e Stevie Ray Vaughan. Il loro motto è suonare per divertirsi e far divertire, dimostrando che il blues è una musica giovane e divertente.

Questa edizione del Borgiallo Blues Festival terminerà, come di consueto, con la Jam Session alla Piola, aperta a tutti.

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