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LEINI – Un tuffo nel passato con la mostra del Gruppo Alpini

La mostra dedicata all’inaugurazione della Baita stessa e del vicino monumento all’alpino, uno dei tanti appuntamenti messi in campo dalle “penne nere” cittadine per celebrare in cinquant’anni da quelle inaugurazioni

LEINI – Fotografie ma non solo. Anche documenti, cimeli, componimenti dei bambini (di allora) delle scuole. Testimonianze degli altri gruppi che in quel giorno del 1972 erano arrivati in città per stringersi attorno agli alpini leinicesi. Un tuffo nel passato quello che si è vissuto alla Baita Caviet visitando la mostra dedicata all’inaugurazione della Baita stessa e del vicino monumento all’alpino, uno dei tanti appuntamenti messi in campo dalle “penne nere” cittadine per celebrare in cinquant’anni da quelle inaugurazioni. Appuntamenti che proseguiranno venerdì 14, alle 20.30, con la proiezione al Pavarotti del filmato originale dell’inaugurazione; sabato 15, alle 15, con la visita al cimitero a Giuseppe e Giuseppina Caviglietto e a tutti gli alpini andati avanti, e domenica 16 con la festa sociale.

Ma torniamo a quel 15 ottobre 1972. Come ricordano le cronache dell’epoca: «Sospesa nell’aria gravava la minaccia della pioggia, ma i preparativi continuavano fino a sbocciare in un applauso fragoroso all’arrivo della fanfara del IV alpini». Piazza Vittorio Emanuele si riempie di alpini: «…tanti, tanti alpini come Leini non ne aveva mai visti». Dopo la Filarmonica Vittorio Ferrero, la fanfara Monte Nero: il corteo si sposta in parrocchia per la messa celebrata da don Trappo. «Inni patriottici, coro di bimbi, benedizione del nuovo gagliardetto si susseguono nel tempio.

LEINI - Un tuffo nel passato con la mostra del Gruppo Alpini

Poi la sfilata si snoda fra due ali piene di tricolori, in testa 15 labari locali, oltre 80 gagliardetti di gruppi alpini, rappresentanze delle sezioni di Torino, Ivrea, Susa, Alessandria». A seguire il taglio del nastro e i discorsi ufficiali, tenuti davanti non solo ad un mare di folla (e di alpini) ma anche a numerose autorità: «Così tante che la tribuna d’onore era insufficiente a contenerle tutte». Ci sono, tra gli altri, il Socio fondatore anziano Secondo Negro; il decano dei soci Luigi Guglielmetti Muggion; il Generale Bersani; il Dottor Veglia, Prefetto di Alessandria; l’onorevole Stella; Monsignor Richiardone; il provinciale dei Giuseppini Don Terrando col consultore Don Montanari Lughi; l’Assessore provinciale Teppati; l’Oratore ufficiale Fanci e il Professor Proietti. E ancora il Colonnello Bresciani del I Artiglieria Alpina; il Colonnello Richiardi del IV Alpini; il Maggiore Danese e il Capitano Gancitano dei carabinieri; il novantenne Colonnello Garino, uno dei fondatori dell’Ana di Torino; il Generale Ratti con la consorte, Presidente della madri e vedove di guerra; il Generale Faldella; la medaglia d’oro Ponzinibbio; il Colonnello Coglio; il Dottor Marsengo, Direttore di “Ciao Pais” e molte altri, oltre ovviamente al capogruppo leinicese Giuseppe Caviglietto e consorte, madrina del gruppo, e al Sindaco Piero Ballesio.

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