Sono sposata da due anni con un idraulico, non abbiamo figli. Mi accorgo un giorno che una signora lo chiama con insistenza al cellulare e lui, dice, di averla bloccata perché lei non vuole pagare i lavori, mi sono insospettita mentre mio marito giura di non aver mai fatto sesso con nessuna cliente, mi improvviso però sua assistente andando insieme sui cantieri perché penso di verificare con i miei occhi ma mio marito non ha avuto più nuovi lavori con me presente (strana combinazione!) e si dimostra nervoso con me perché lui dice di aver capito che io non sono gradita alle clienti. Non appena ho smesso di seguire mio marito, lui riprende il lavoro e riparte alla grande ma dice di voler tenere ora i soldi lui per quando non lavora ed ha aperto un suo conto che non mi deve riguardare perché disponibile per lui come impresa mentre mi chiede ora di trovare un lavoro con urgenza per essere autonoma.
Un idraulico non può essere sposato? Non comprendo poi la necessità ora di un conto separato e la richiesta di trovarmi un lavoro in fretta, cosa che non mi aveva mai chiesto prima.
Alessandra, dove ho sbagliato? Perché non dovevo seguirlo al lavoro?
Non è per caso vero che gli uomini non vanno lasciati mai soli?
Carlotta da Firenze.
Carlotta, mi risulta che il rifacimento degli impianti idraulici interessi entrambi i sessi, non posso credere che tuo marito accetti di lavorare solo in casa di donne visto che non hai minimamente menzionato gli uomini ma, provo a risponderti: Secondo me, il tuo matrimonio è ormai al capolinea ma non avete il coraggio di dirvelo.
Tu non hai fiducia seguendo sul lavoro il tuo uomo mentre, tuo marito, ha cambiato le carte in tavola non volendo renderti più conto nemmeno dei soldi che guadagna.
Conosco alcuni idraulici che vengono chiamati da tante ditte, guadagnano di più di certi altolocati ed intellettuali signori e possiedono belle case in città, altre, al mare ed in montagna, quindi, un idraulico che fa la fame, non è un valido idraulico.
Tuo marito mi sembra essere più un donnaiolo e i legami gli vanno stretti, forse, quando si è sposato, non prevedeva di doverti rendere conto di ciò che fa.
Un direttore di banca mi raccontò di alcuni uomini che aprivano conti separati dalle loro mogli proprio per poter essere generosi poi con le amanti, non tutti, certo ma, nel tuo caso, più di qualche dubbio, mi viene.
Le clienti che non pagherebbero con il denaro l’idraulico? Ho alcuni amici che mi confermano questa tendenza di alcune signore ma non è sempre tutto vero ed è spesso solo un luogo comune.
Comunque sia, nella coppia, o si va nella stessa frequenza o si crea lo scontro o si muore lentamente in silenzio e mi pare che, nel tuo caso, si sia creato dapprima lo scontro per poi morire, come coppia.
Non essendoci più emozioni né fiducia né entusiasmo, mi dici perché bisogna ancora portare avanti un matrimonio inesistente?
Non so esattamente perché, tu e tuo marito vi siete a suo tempo sposati ma ora lui è simile ad un uccellino che non vuole essere messo in gabbia.
È importante prendersi la responsabilità delle proprie emozioni per non dipendere dagli altri, tu non puoi aspettare le attenzioni di tuo marito, il suo affetto, la sua fedeltà, non si possono elemosinare queste cose.
Dice un proverbio buddhista: “Non arrabbiarti con il pozzo che è secco perché non ti dà l’acqua, piuttosto domandati perché continui ad insistere nel voler prendere l’acqua dove hai già capito che non puoi trovarla.”
Accettare la situazione e non negarla è la prima regola per ricominciare.
Mi sembra che il dover controllare un marito continuamente sia avvilente, nessuna cosa, dalle attenzioni al rispetto, alle emozioni si possono ottenere a comando.
Una frase non mia ma che rende l’idea: “Non siamo alberi, non abbiamo radici, quindi se qualcosa non ci piace, abbiamo il dovere verso noi stessi di spostarci verso qualcosa di migliore!”
Mi hai chiesto se gli uomini vanno lasciati o meno soli, io ti rispondo:
“NO, È TUO MARITO CHE VA LASCIATO!”
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