venerdì 27 Dicembre 2024
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BORGARO – Vietato pescare all’Isola del pescatore

BORGARO – Vietato pescare all’Isola del pescatore. Lo ha stabilito l’Amministrazione comunale con un’apposita ordinanza nei confronti della quale l’associazione che gestisce il lago di Villaretto e tutta la struttura sorta attorno allo specchio d’acqua ha intenzione di dare battaglia.

«In questa vicenda ci sono aspetti quantomeno curiosi – ribadiscono il presidente del sodalizio, Stefano Vittorio, e il suo legale Fabrizio Michelatti – A partire dal fatto che questa ordinanza arriva a quasi un anno di distanza dai primi rilievi effettuati. Se davvero qualche rischio esisteva, non sarebbe stato il caso di muoversi con più tempestività?».

E poi la seconda curiosità. Il fatto che tutti i rilievi effettuati non abbiano riscontrato alcuna traccia di inquinamento nell’acqua: «Abbiamo fatto fare le verifiche del caso sia dall’Arpa, sia da una società privata che lavora in questo settore – aggiungono – e non è emerso nulla. Non è un caso che sui documenti in mano al Comune si parli di situazioni ipotetiche, si usino condizionali. I numeri dicono tutta un’altra cosa. E poi, questo lago ricade in parte sul territorio di Borgaro, in parte su quello di Torino. Come può il sindaco di uno dei due Comuni vietare la pesca su tutta la superficie del lago, e non solo su quella che insiste sul suo territorio? Abbiamo fatto ricorso al Tar: il danno, sia di immagine, sia a livello economico, è stato notevole.

Se i fatti ci daranno ragione, come crediamo, qualcuno dovrà porre rimedio». Il tutto nasce da un intervento effettuato dai gestori: una sorta di pontile, realizzato su una crosta già esistente: «Fatto, a nostre spese, per andare incontro alle esigenze dei nostri pescatori, specialmente di quelli più anziani, o dei tanti portatori di handicap che utilizzano il nostro lago come momento di svago. Questo tipo di pesca, infatti, prevede che i pesci catturati vengano fotografati e, dopo il tradizionale bacio alla preda, ributtati in acqua – dicono ancora – La struttura è stata realizzata con terra e residui di costruzioni. Materiali che vengono assimilati ai rifiuti, ma si tratta pur sempre di terra e mattoni. Che non hanno creato alcuna forma di inquinamento, come dimostrano le analisi effettuate. Se poi qualche errore c’è stato, siamo pronti a rimediare. Ma questo accanimento nei nostri confronti ci sembra eccessivo».

«Una vergogna – tuona il consigliere Marco Latella – L’ennesima prova della leggerezza con cui questa Amministrazione affronta certe problematiche. Se questa associazione dimostrerà di avere ragione, il sindaco dovrà venire qui e chiedere scusa. E risarcire il sodalizio per il danno subito, magari non facendo pagare a tutti i borgaresi il suo errore, ma mettendo mano al suo portafogli».

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