Ho il piacere e l’onore di intervistare per i lettori di ObiettivoNews il Responsabile UOS Interstiziopatie e day hospital pneumopatie interstiziali dell’Azienda ospedaliera San Camillo Forlanini di Roma, Dottor Alfredo Sebastiani che dirige un Dipartimento dove passano normalmente molte malattie respiratorie, oltre ad occuparsi di malattie rare.

Domanda: Dottor Sebastiani, in qualità di Responsabile delle malattie polmonari, ci dica qualcosa sul Covid 19.
Risposta: Come pneumologi siamo stati coinvolti nell’affrontare questa malattia nuova, sconosciuta quindi e molto contagiosa. Vi è stata molta confusione nella fase iniziale a febbraio.
Domanda: Quindi, immagino, abbiate fatto posto ai contagiati?
Risposta: Sì, perché questo è un reparto non di degenza. Abbiamo un day hospital, un day service ma tutti i servizi sono stati limitati, tranne le urgenze. La quasi totalità della nostra equipe si è occupata del Covid per tre mesi.
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Domanda: Com’è attualmente la situazione?
Risposta: La prima ondata si è andata esaurendo. Ora ci sono piccoli focolai grazie ai provvedimenti che circoscrivono la situazione.
Domanda: Dottore, come le sembra la situazione attuale a Roma?
Risposta: La mia sensazione personale, ma anche di altri, é che i romani abbiano mollato la presa.
Domanda: Quindi i romani sarebbero indisciplinati?
Risposta: Dico che basterebbe indossare la mascherina in luogo chiuso, mantenere le distanze e lavarsi le mani. Se noi non restiamo distanti la possibilità di contagio è elevata.
Domanda: Dove in particolare nota questo non eccessivo rispetto delle misure anti Covid?
Risposta: Nei bar, nei negozi, in strada, molte persone si mostrano insofferenti.
Domanda: La situazione contagi attualmente qual’è?
Risposta: In questo momento ci sono pochi contagi ma sappiamo due cose. La prima, che la pandemia ritorna di sicuro. La seconda, che il virus non è mutato e sta uccidendo molte persone.
Domanda: Il pericolo attuale?
Risposta: Attualmente gli stranieri che importano il virus. Ci sono misure di distanziamento in atto, certo, ma il momento di calma attuale è messo a rischio dai tanti che arrivano.
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Domanda: Quale periodo considera più pericoloso?
Risposta: Io credo che la scadenza più pericolosa sarà il cambio di stagione e la riapertura delle scuole. Immagini nella metropolitana, nei negozi, ci sarà affollamento, il rischio di contagio tornerà alto.
Domanda: Dottore, quali sono le sue preoccupazioni in generale per tutti noi?
Risposta: Un altro lockdown non potremmo sopportarlo a livello economico e psicologico.
Chi non rispetta gli altri, non rispetta sé stesso. Esiste la necessità di rispettare le regole. Rischiamo che l’economia crolli. A nessuno conviene che tutto chiuda.
Domanda: La situazione da voi dal punto di vista pazienti?
Risposta: Ci sono stati decessi, non per Covid ma per altre patologie. Abbiamo avuto una mortalità minima qui in degenza pneumologica.
Domanda: Dottore, da ultimo, ci dica se esistono persone più a rischio Covid.
Risposta: Esistono dei gruppi sanguigni più esposti, da quanto risulta. Ma non esiste età per considerarsi immuni dal virus. Sono deceduti giovanissimi e persone adulte. Il virus non sceglie in base all’età. Tutti siamo potenzialmente attaccabili. Che sia ben chiaro a tutti che si tratta di una malattia grave che ha contagiato giovanissimi e noi li abbiamo avuti qui in cura. Ma soprattutto, anche il diciottenne con il Covid fa danni a sé stesso e agli altri. Consideri anche che ci sono diverse forme di Covid, fino ad arrivare a quelle più gravi. Quindi, come già detto prima, ci sono gruppi sanguigni e caratteristiche genetiche in base ai quali si può essere più o meno predisposti.
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