TORINO – La situazione relativa alla vicenda Romi-Sandretto è significativamente diversa da quella di De Tomaso, pur trattandosi, in entrambi i casi, di marchi storici dell’industria italiana che meritano di essere salvaguardati.
Per questo la Regione non può acquisire il marchio della casa automobilistica, come è avvenuto invece per Romi-Sandretto. Lo ha comunicato oggi pomeriggio in Consiglio regionale l’assessore al Lavoro, Gianna Pentenero, rispondendo ad un’interrogazione.
Nel caso della Romi-Sandretto, ha precisato la Pentenero, la Regione Piemonte ha acquisito il marchio a titolo non oneroso, in una operazione “di mero supporto e garanzia, finalizzato al mantenimento di una attività produttiva in essere in Piemonte”.
Nel caso di De Tomaso, invece, l’azienda è fallita e da lungo tempo non vi è più alcuna attività produttiva. “Ma la Procedura – ha spiegato ancora l’assessore Pentenero – ha interesse a una cessione onerosa del marchio per far fronte alle passività del fallimento e per garantire la salvaguardia dei lavoratori.
Inoltre, al momento non si è, purtroppo, manifestata alcuna concreta proposta di acquisizione dello stesso. Le evidenti differenze fra le due situazioni rendono in questo momento impossibile l’acquisizione da parte della Regione del marchio De Tomaso – ha precisato l’assessore – Tuttavia la strategia già adottata dalla scorsa amministrazione di tutela dei marchi storici delle imprese piemontesi e italiane merita di essere proseguita qualora ci siano le corrette condizioni”.
“Per quanto riguarda invece – ha concluso Pentenero – la possibilità che alcuni ex dipendenti vogliano unirsi in Cooperativa per acquisire il marchio, questa sarebbe tenuta in considerazione e potremmo accompagnarla con tutti gli strumenti che la Regione ha a disposizione. Ad oggi, però, non abbiamo ancora avuto una manifestazione di interesse in questo senso”.
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