CANAVESE – È stata rinnovata l’intesa che istituisce il coordinamento per la valorizzazione dell’Alta Via Canavesana e del Giroparco Gran Paradiso, due importanti itinerari escursionistici che nel 2018, per iniziativa della Città metropolitana di Torino e del Parco Nazionale Gran Paradiso, sono stati registrati nel Patrimonio escursionistico regionale.
“La nuova intesa prevede una strategia comune di valorizzazione dei due itinerari, a partire dalla loro manutenzione e dallo sviluppo dell’offerta ricettiva e dei servizi all’escursionista. – spiega Sonia Cambursano, Consigliere Metropolitano con delega allo sviluppo economico, alle attività produttive, al turismo e alla pianificazione strategica – Costituisce un punto di forza rispetto al passato l’adesione dei Consorzi degli operatori turistici del Canavese e delle Valli di Lanzo, di alcuni rifugi presenti sull’itinerario e delle associazioni di settore più significative: il CAI, il Club Alpinistico Pontese, la UISP Ivrea e Canavese”.
L’idea di un’Alta Via Canavesana era partita dalle sezioni del Club Alpino Italiano di Rivarolo Canavese e Forno Canavese e dalla sottosezione di Sparone del CAI di Ivrea. Il percorso, suddiviso in 13 tappe, inizia e finisce a Pont Canavese, toccando la Val Gallenca, le Valli Tesso e Malone, le Valli Orco e Soana e la Valle Sacra. Viene proposto un tratto di collegamento che da Forno Canavese, storico punto di partenza dell’itinerario, porta al monte Soglio, innestandosi sul tracciato principale.
Tante sono le attrattive e gli elementi straordinari che si incontrano lungo il percorso. Dal punto di vista naturalistico, da Ceresole Reale alla Valle Soana l’Alta Via Canavesana è pienamente inserita nel contesto ambientale del versante piemontese del Parco Nazionale del Gran Paradiso, percorrendo anche tratti delle strade di caccia reali, realizzate nel XIX secolo per volontà del re Vittorio Emanuele II. Sull’Alta Via Canavesana si incontrano inoltre una serie di santuari in cui le tradizioni locali collocano eventi miracolosi, come quello dei Milani a Forno e quello di Prascondù a Ribordone, luoghi magici come i Piani delle masche, borghi incantati, piloni votivi e antiche pievi, come quelle di Santa Elisabetta e Santa Maria di Doblazio. A Ceresole Reale si possono visitare luoghi che hanno segnato storia dell’alpinismo e del primo sviluppo turistico del Canavese. La flora e la fauna, anche all’esterno dell’area Parco, offrono la possibilità di straordinari incontri ravvicinati con rapaci, stambecchi e camosci, marmotte, mandrie al pascolo, fioriture alpine e distese di eriofori, boschi e pascoli verdi. Il piatto forte sono senz’altro i panorami: laghetti glaciali e imponenti bacini idroelettrici, pareti di roccia, vette di 3000 metri e i 4000 del Gran Paradiso, valli e colli.
Il Giroparco Gran Paradiso parte dal Rifugio Città di Chivasso nei pressi del Colle del Nivolet e, dopo 8 tappe, esce dal Piemonte al Colle Larissa in Valle Soana, collegandosi al tratto valdostano dell’itinerario. Il Giroparco ripercorre le Strade Reali di Caccia, realizzate nell’Ottocento dai Savoia, con una pendenza costante dell’8-10% e con muri in pietra a secco e tratti lastricati, per collegare le case di caccia della Riserva, divenuta nel 1922 il primo parco nazionale italiano. Da Ceresole Reale a Ronco Canavese il Giroparco si sovrappone per tratti all’Alta Via Canavesana. L’itinerario si sviluppa in quota, con un’ampia visuale sui panorami delle Valli Orco e Soana, una flora e una fauna straordinaria, santuari e testimonianze di pregio architettonico della cultura e della storia locale. Le quote elevate, i consistenti dislivelli e alcuni passaggi difficili rendono questi itinerari adatti ad escursionisti esperti.
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