Dottoressa Hropich, ho chiesto a mio marito, veramente è il mio compagno da quindici anni se avesse un’amante.
So che è una domanda imbarazzante che non si dovrebbe mai fare ma conosco il mio uomo che è sempre distratto, assente sia perché è poco a casa anche quando non lavora ed è assente e distratto del tutto quando è casa.
Così, un giorno, approfittando del fatto che fosse un giorno festivo, ho chiesto a bruciapelo al mio compagno: “Dimmi la verità, hai un’amante!”
Le confesso che mi aspettavo un no secco da parte sua, una risposta chiara e serena senza polemiche, avrebbe potuto sorridere ed abbracciarmi per la mia spontaneità, invece ha risposto girandosi di scatto verso di me dicendo: “Mi hai chiesto se ho un’amante? Ho capito bene? Perché mi hai fatto questa domanda? Non ne capisco il senso!”
Dottoressa, secondo lei, ci voleva tanto a rispondere? Ho davvero esagerato nella mia curiosità?
Sono da detestare per aver fatto una semplice domanda a bruciapelo?
Eppure il mio uomo l’ha fatta lunga dicendo che faccio domande cretine, che non ragiono, a volte, che non mi rendo conto di quello che dico, che ho la testa fusa.
Mi affido a lei, tanto saggia e vera, cosa vede in quanto mi è accaduto con mio marito?
Dovrei scusarmi con lui per avergli fatto una domanda inopportuna? Sembra proprio che lui non abbia gradito.
Cosa ne pensa lei?
Sara da Locarno
“Hai un’amante?”
“Se ho un’amante?”
“È quello che ti ho chiesto.”
“No”.
“Invece sì. “
“Certo che no. Non essere sciocca.”
Citando una scena del film Match Point di Woody Allen del 2005
Quando poni una domanda molto scomoda al manipolatore, solitamente, reagisce evitando la risposta diretta, per prendere tempo, e ripete la domanda che gli hai appena fatto, questo perché gli serve qualche attimo in più per elaborare la risposta.
Se ripeti la domanda, è comune che ribadisca il concetto con la frase: “certo che no”. In realtà, l’inconscio preme per dire la verità (“certo che…sì”), fai dunque attenzione all’uso della parola “certo” che, comunemente, ha significato confermativo e non di diniego.
E attenzione anche alle frasi tipo “Non essere sciocca” o “Non essere ridicola” e simili: il manipolatore mette in dubbio la tua sanità mentale per far dubitare te stessa e indurti a mollare la presa.
La stessa tendenza a ripetere la tua domanda, è tipica anche di una donna (invidiosa) che si sente dire: “Tu sei invidiosa!”
Anche in questo caso, la donna in questione generalmente risponde: “Io sono invidiosa? Ma invidiosa di chi?”
Questo perché, anche colei che prova invidia nei confronti di chi le pone la domanda, tende a negare il proprio malsano sentimento rilanciando anzi volutamente la tua domanda per (fingere) di non aver capito chi è l’invidiata, mi è capitato tante volte ed ormai conosco bene le tattiche, tutte femminili, per cercare di sminuire un’altra donna.
Ma, tornando al tuo caso, cara Sara, ti dico che tuo marito ha la coscienza poco limpida.
Se lui ha un’amante o va a prostitute, non mi è dato saperlo perché non lo conosco ma, posso assicurarti che, la risposta che ti è stata data, ha messo il dito nella piaga.
Piuttosto non cercare di giustificare la tua curiosità, se tuo marito oltretutto ti denigra già solo per avergli fatto una domanda, non devi essere tu a scusarti e chiederti dove hai sbagliato, hai invece mirato dritto al punto, perché, grazie alla tua domanda, hai capito che tuo marito non ti è fedele, se non facevi quella domanda, continuavi a dormire, non era peggio?
È meglio sempre sapere ogni cosa nella vita, per poi comportarsi di conseguenza.
Chiunque può scrivere un messaggio privato alla dottoressa Alessandra Hropich su questioni sentimentali, al seguente link:
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