FORNO CANAVESE – La volontà popolare ha raggiunto l’obiettivo: le 300 firme raccolte dal comitato “Per Vivere”, sono servite per intitolare una piazza a Giuseppe Casetti “Vivere”. La Comunità ha voluto dedicargli una piazza per “trasmettere il suo ricordo alle generazioni future ed esprimere il suo ringraziamento per la spensieratezza e l’allegria che “Vivere” ha generosamente elargito a tutti.”
L’intitolazione, si è tenuta sabato scorso, 29 giugno 2024, alla presenza dell’Amministrazione Comunale, in particolare del Sindaco Vincenzo Armenio, dell’Assessore Davide Scaglione e di Patrizia Grosso, Consigliere.
Presenti anche diversi cittadini, il Sindaco di Rivara Maurizio Giacoletto, Mauro Obert, che ha ricordato chi era “Vivere”, e infine il Parroco che ha benedetto sia il cartello d’indicazione della piazza che il pannello su Casetti.
La relazione motivatoria ben spiega chi era “Vivere”: “Operaio nella stamperia di un cugino, fu partigiano, classe 1918, e riuscì coraggiosamente a sparare un colpo di fucile contro la colonna nazi-fascista diretta a Forno canavese il 7 dicembre 1943 in regione Moie. […] Individuato e inseguìto riuscì a mettersi in salvo infilandosi in un tubo di scarico in montagna, alla Carella. Per tre giorni non potè uscire dal suo scomodo nascondiglio nutrito, nottetempo, da un’anziana e benevola signora; uscì soltanto quando ebbe la certezza che i suoi persecutori se ne erano finalmente andati. Un’esperienza simile fu vissuta da un certo Signor Maugin a Pratiglione che in circa mezz’ora si ritrovò con la sua fulva chioma diventata completamente bianca per il terrore provato.
Anche Giuseppe modificò il suo modo di comportarsi: acquisì un’inusuale voglia di vivere, e da allora si fece chiamare appunto “Vivere”. La citazione è tratta dal bel libro: “Memorie di un gentil uomo di campagna” di Nildo Rolle. Memorabili le sue irruzioni alla Casa del Popolo al grido di “arriva Vivere il primo partigiano d’Italia” che interrompevano e sconcertavano l’oratore di turbo durante le manifestazioni del XXV Aprile o dell’8 dicembre. Si ricordano ancora le tante iniziative inedite da lui ideate: veglie, serate danzanti presso il salone alla Casa del Popolo o all’Edelweiss, alla Casa del Sole che videro la partecipazione straordinaria di artisti di grido quali il duo Fasano, Giorgio Gaber, Michele Bongiorno detto “Mike”, il caschetto d’oro Caterina Caselli e tanti altri. E ancora i concorsi di bellezza femminile con l’elezione di “Miss Bellezza” e “Miss Belle Gambe” antesignani dell’omologo concorso nazionale, che, contestualizzate furono uno straordinario e coraggioso mezzo di emancipazione femminile in un epoca di intolleranza bacchettone e ipocritamente moralista.” Giuseppe Casetti “Vivere” è deceduto il 13 agosto 1977 all’età di 59 anni.





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