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SETTIMO TORINESE – Il bullismo, una piaga che si può combattere unendo le forze

La sala consiliare del Comune ha fatto da sfondo all'iniziativa di sensibilizzazione portata avanti dal Comitato di Cirié Settimo e Chivasso della Uisp, dall'Associazione “Bullismo no grazie”

SETTIMO TORINESE – E’ stata complessivamente buona la risposta da parte dei giovani e delle loro famiglie in occasione della serata dedicata al bullismo che ad inizio settimana, precisamente lunedì 5 febbraio 2024, si è svolta in quel di Settimo Torinese.

La sala consiliare del Comune ha fatto da sfondo all’iniziativa di sensibilizzazione portata avanti dal Comitato di Cirié Settimo e Chivasso della Uisp, dall’Associazione “Bullismo no grazie” e dall’Amministrazione comunale, che hanno voluto realizzare questo momento di confronto, aperto a tutti, al fine di informare e dare importanti input per cercare di fermare, od almeno di limitare fortemente, quella che è una piaga purtroppo sempre più dilagante ai giorni nostri.

Nel corso dell’appuntamento, alla presenza in primis di Fabio De Nunzio, sempre attivo nel portare avanti un progetto di così ampio respiro, sono intervenuti il presidente della Uisp locale, Ferruccio Valzano, la prima cittadina settimese Elena Piastra con alcuni assessori dell’attuale maggioranza, i rappresentanti della Polizia municipale, nonché Gabriele Cannone, tra coloro che da alcuni anni a questa parte collabora attivamente ad un’altra importante iniziativa, cioè il calendario “Stop Bullismo e Cyberbullismo” che coinvolge scuole e realtà sportive del territorio.

L’incontro in quel di Settimo Torinese è stato un momento importante per rendere maggiormente consapevoli le persone, di tutte le età, riguardo quello che rappresenta un problema a dir poco enorme, che non va sottovalutato nella maniera più assoluta.

Purtroppo, oggi le nuove tecnologie ed i social sono diventati “terreno fertile” per la diffusione del bullismo nelle sue diverse forme, e quindi attraverso il percorso portato avanti pure per mezzo di serate come quella del 5 febbraio scorso ci si pone l’obiettivo di far “aprire gli occhi” ai genitori, ma anche al personale scolastico, come a quello che opera nell’ambito sportivo, affinché ogni avvisaglia possa essere interpretata nella maniera giusta, permettendo di aiutare i giovani ad uscire da situazioni che possono avere pure conseguenze tragiche.

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