PIEMONTE – Mentre in altri paesi dell’Europa il mondo agricolo si sta muovendo per ribadire la necessità di rispettare un lavoro ed un ruolo che sono fondamentali per il bene di tutti, non solo della filiera, in Piemonte è il gruppo della Cia Agricoltori attraverso il proprio portavoce, il presidente Gabriele Carenini, a chiedere maggiore attenzione.
Attenzione meritata da coloro che ogni giorno, duramente ma con passione, operano nell’agroalimentare, garantendo sulle tavole non solo della nostra regione, ma dell’Italia ed anche del mercato internazionale prodotti di qualità.
“Negli ultimi anni stiamo vedendo come tutto ciò che succede nel mondo influisca sul nostro lavoro, a cominciare dall’aumento dei costi delle materie prime e dell’energia, ragione per cui siamo sensibili a cosa sta accadendo in Germania – ha detto il rappresentante Cia – Non possiamo trovarci ogni volta a rincorrere le emergenze per tappare i buchi. Sentiamo la responsabilità di occuparci dei temi importanti della società e del nostro territorio, perché siamo agricoltori e cittadini. E dal nostro futuro dipende il futuro di buona parte della società”.
Carenini, analizzando l’apertura di un 2024 che sotto il punto di vista produttivo si annuncia ancora una volta fondamentale per la crescita del comparto, che è capace di impiegare migliaia di persone in tutto il Piemonte, chiede attenzione e sostegno, per far sì che la figura dell’agricoltore, nel Terzo Millennio, sia giustamente posta al centro dell’attenzione.
“L’agricoltura ha dimostrato capacità uniche di resistenza, reazione e adattamento. La voglia di reagire e alzare la testa caratterizza da sempre tutti i nostri imprenditori, per questo ci aspettiamo che il nuovo Piano agricolo nazionale collochi il settore primario tra i protagonisti della filiera agroalimentare”.
“Non toglieteci il nostro futuro – conclude il presidente della Cia Piemonte – è l’impegno che la nostra assemblea regionale si è assunta come tema sindacale del nuovo anno, rilanciando i piani di intervento definiti a livello nazionale da Cia agricoltori italiani: dall’accrescimento del peso economico dell’agricoltore all’interno della filiera, alla valorizzazione del suo ruolo di presidio ambientale, anche a salvaguardia delle aree interne a rischio spopolamento, al contenimento della fauna selvatica e al tema dei grandi invasi per raccogliere l’acqua e combattere i periodi siccitosi”.
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