mercoledì 5 Febbraio 2025
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TORINO – Presta denaro e chiede la restituzione con interessi da usura, fino al 150%

La vittima, dovendo restituire ingenti debiti di gioco, è sprofondata in uno stato di prostrazione psicologica

TORINO – Presta denaro a una persona in difficoltà economiche con interessi fino al 150%. I Militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Torino hanno dato esecuzione, all’esito di un’indagine di polizia giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese, a un’ordinanza applicativa della misura cautelare personale dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza/domicilio e del divieto di avvicinamento e comunicazione con la persona offesa emessa dal G.I.P. del locale Tribunale nei confronti di un soggetto gravemente indiziato della commissione del reato di usura.

L’attività investigativa è stata avviata dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Torino a seguito di confidenze che la vittima di usura aveva reso a un pubblico ufficiale, manifestando il suo stato di forte preoccupazione a causa delle difficoltà nel restituire un prestito, richiesto per fare fronte a ingenti debiti di gioco, di 40mila euro, poi lievitato in maniera esponenziale a causa dell’applicazione di tassi usurari, fino a raggiungere l’importo complessivo di 80mila euro, facendola sprofondare in uno stato di prostrazione psicologica.

All’esito dei complessi accertamenti di polizia giudiziaria svolti dai militari operanti, anche attraverso pedinamenti e intercettazioni telefoniche e ambientali, sono emerse evidenze indiziarie circa plurimi e ripetuti fatti di usura che, in ipotesi d’accusa, sarebbero stati commessi dall’indagato (un imprenditore di origini albanesi di anni 46, residente in un comune della provincia di Torino), il quale avrebbe complessivamente prestato in contanti 40mila euro alla vittima, del cui stato di bisogno e impossibilità di ricorrere al credito bancario era a conoscenza, richiedendo l’applicazione di tassi di interesse annui oscillanti tra il 120% e il 150%. In tale contesto operativo sono state eseguite diverse perquisizioni, che hanno permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro documentazione cartacea e informatica comprovanti il suddetto prestito usurario, tra cui assegni dati a garanzia dall’usurato per un importo di 80mila, e denaro contante per circa 30mila euro.

Ferma restando la presunzione di innocenza fino a compiuto accertamento delle responsabilità, si evidenzia che, condividendo l’ipotesi accusatoria, il G.I.P. del Tribunale di Torino ha ravvisato in capo all’indagato i gravi indizi di colpevolezza nonché il pericolo di reiterazione delle condotte delittuose, disponendo nei suoi confronti l’applicazione congiunta dell’obbligo di dimora nel comune di residenza/domicilio e del divieto di avvicinarsi e comunicare con la persona offesa.

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