Con molta curiosità e con grande desiderio di conoscere le varie patologie che affliggono lo stomaco, ho rivolto alcune domande al Direttore Dipartimento Scienze Gastroenterologiche, Endocrino-Metaboliche e Nefro-Urologica.
Direttore Istituto di Clinica Chirurgica Generale e Terapia Chirurgica.
Direttore U.O.C Endoscopia digestiva Chirurgica.
Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma.
Professor Guido Costamagna, un tipo sorridente che mette chiunque a proprio agio.
Domanda: Prof, si è evoluto abbastanza il Vostro importante settore, immagino.
Risposta: Sì, eccome, ed è stata un’evoluzione che si è sviluppata negli ultimi quaranta anni.
Domanda: Perché si diceva: Grande taglio, grande Chirurgo?”
Risposta: Perché la bravura del Chirurgo era provata dal grande taglio. Oggi le cose sono molto cambiate grazie alla laparoscopia. Si interviene con una minore invasività ed è un’ottima filosofia passata in questi anni.
Grazie alle nuove tecniche, la stragrande maggioranza degli interventi si fanno con la chirurgia mini invasiva e robotica.
Domanda: Ci dica qualcosa dell’Endoscopia.
Risposta: L’Endoscopia è nata come tecnica diagnostica, è diventata tecnica terapeutica.
L’Endoscopia digestiva ha assunto negli ultimi decenni un ruolo fondamentale (oggi) anche nella terapia di numerose patologie.
Domanda: Professore, ci spieghi meglio l’ ultima risposta data circa i vantaggi
dell’Endoscopia.
Risposta: Dagli anni 70, dalla diagnosi si è passati al gesto terapeutico. Un esempio, i calcoli delle vie biliari, si tolgono per via endoscopica ed anche i ricoveri sono più brevi.
Domanda: Ma come si tolgono I calcoli delle vie biliari grazie all’Endoscopia?
Risposta: Con l’endoscopio si entra dalla bocca e, insieme al controllo Rx, faccio un taglietto interno ed estraggo i calcoli dalla bocca.
Domanda: Insisto dunque, la tecnica endoscopica consente di evitare cicatrici e grandi asportazioni di parti del nostro corpo, mi sembra di capire.
Risposta: Certo. Poi le diagnosi precoci dei tumori dall’esofago fino all’ano portano a degli ottimi risultati. Invece di tagliare il pezzo, ci sono tecniche che permettono di tagliare la parte malata senza portar via un pezzo di stomaco, ad esempio.
Domanda: Qualcosa sui tumori del pancreas?
Risposta: Alcuni tumori neuroendocrini del pancreas possono essere trattati con l’ecoendoscopia cioè l’endoscopia con punta ecografica e quindi, se il tumore è piccolo, può essere bruciato con aghi senza dover togliere organi.
Ci sono le pancreatite acute, le cisti, queste ultime, si possono drenare senza operare.
Insomma, si va, per quanto è possibile, alla ricerca della mini invasività.
Il cancro del pancreas è di diversi tipi anche, in genere, è uno dei più aggressivi e la diagnosi è tardiva.
Domanda: Mi sembra quindi di capire che si sono ottenuti diversi successi in ambito endoscopico.
Risposta: Assolutamente sì. Poi vorrei ricordare le malattie come l’acalasia che colpisce la motilità dell’esofago, ecco, prima si operava, oggi si procede sempre con l’Endoscopia.
Poi si sta sviluppando l’Endoscopia bariatrica per l’obesità, si tratta di interventi mini invasivi in cui si riduce lo stomaco.
Domanda: Cosa mi dice a proposito del diabete di tipo 2?
Risposta: Bruciamo la mucosa del duodeno dove ci sono moltissime cellule endocrine che fanno parte del meccanismo di insorgenza del diabete di tipo 2, ovvero non quello genetico.
Il diabete, già solo in Italia, colpisce milioni di persone.
Domanda: Prof, di cosa si sente oggi soddisfatto nella sua Professione?
Risposta: Ho avuto la fortuna di essere coinvolto nella validazione delle nuove tecniche, questo ha sempre rappresentato uno stimolo continuo.
Domanda: Talvolta lei parla del reflusso/ acidità di stomaco. È così comune soffrirne?
Risposta: Le malattie da reflusso sono molto comuni. Ecco che esistono gli inibitori di pompa protonica ma anche la chirurgia. In Endoscopia, si eseguono interventi per ridare continenza alla valvola tra l’esofago e lo stomaco.
Domanda: Professor Costamagna, lei che ha un atteggiamento fiero, ci dica ancora qualcosa delle Sue soddisfazioni professionali.
Risposta: Le soddisfazioni provengono innanzitutto dai pazienti. Poi, l’essere stati sulla cresta dell’onda per i tanti successi ottenuti in ambito medico, sempre con nuove tecniche e innovazioni, inevitabilmente dà soddisfazione.
Molte che qui ho solo accennato ed altre, le abbiamo fatte per la prima volta in Italia e diversi giornali esteri ne hanno parlato.
Domanda: Come ci si sente ad essere un Professore con tanti riconoscimenti?
Risposta: Mi diverto ancora tanto.
