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PIEMONTE – Approvata la legge che riconosce e sostiene gli Ecomusei

PIEMONTE – “Il Piemonte ha una nuova legge che riconosce e sostiene gli Ecomusei, un patrimonio importante per la nostra regione, la cui “missione” è quella di valorizzare il territorio con l’elaborazione di una visione per il suo futuro, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti, sviluppando attività di ricerca, traducendo le ricerche in strumenti di divulgazione e approfondimento, recuperando gli ambienti di vita e di lavoro ereditati, valorizzando i caratteri del patrimonio antropico, industriale e linguistico piemontese”.

A spiegarlo è il Consigliere regionale del Partito Democratico Valentina Caputo, firmataria della legge, approvata il 31 luglio dal Consiglio regionale.

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“Questa legge – ha proseguito il Consigliere Caputo – è il risultato di un lungo e proficuo lavoro, portato avanti, coinvolgendo e collaborando con la Rete degli ecomusei piemontesi, partendo dalle esperienze che hanno maturato in questi anni di attività ecomuseale.  Gli ecomusei sono realtà virtuali che hanno generato anche delle microeconomie. La nuova normativa prevede che il riconoscimento di queste importanti realtà avvenga attraverso l’esperienza locale e documentabile degli enti locali, delle associazioni, delle fondazioni e di altri organismi di natura pubblica o privata, formalmente costituiti e senza scopo di lucro, che operano nell’ambito territoriale dell’ecomuseo. Sarà la Giunta regionale che, con un proprio regolamento, adottato entro 180 giorni dall’approvazione di questa legge, stabilirà criteri e requisiti minimi per il riconoscimento degli ecomusei”.

“Il Piemonte è stata la prima regione italiana a dotarsi nel 1995 di una legge sugli Ecomusei – ha concluso Valentina Caputo – Oggi, ancora una volta, siamo i primi ad approvare una nuova legge che riconosce e sostiene questo importante patrimonio culturale. Agli Ecomusei riconosciuti verranno concessi contributi per sostenere le loro attività di gestione, di sviluppo e di valorizzazione. La norma finanziaria stanzia quasi 1,3 milioni di euro”.

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APPROFONDIMENTO

La “mission” degli Ecomusei è quella di collegare la comprensione dei valori di un territorio con l’elaborazione di una visione per il suo futuro, favorendo la partecipazione e il coinvolgimento degli abitanti, sviluppando attività di ricerca, traducendo le ricerche in strumenti di divulgazione e approfondimento, recuperando gli ambienti di vita e di lavoro ereditati, valorizzando i caratteri del patrimonio antropico, industriale e linguistico piemontese.

Il riconoscimento degli Ecomusei avviene attraverso l’esperienza locale e documentabile degli enti locali, delle associazioni, delle fondazioni e di altri organismi di natura pubblica o privata formalmente costituiti e senza scopo di lucro che operano nell’ambito territoriale dell’ecomuseo.

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Viene prevista l’istituzione, presso l’Assessorato competente, di apposito elenco degli Ecomusei riconosciuti, che viene aggiornato ogni 3 anni dal Consiglio regionale, previa verifica da parte del Comitato tecnico – scientifico della permanenza dei requisiti minimi in capo agli Ecomusei riconosciuti.

La Giunta regionale, entro 180 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, adotta un Regolamento di attuazione contenente criteri e requisiti minimi per il riconoscimento degli Ecomusei.

Viene istituito il Comitato tecnico – scientifico quale organo di consulenza dell’Amministrazione regionale per il riconoscimento e la promozione degli Ecomusei.

Al Laboratorio Ecomusei spetta il compito di accompagnamento, di tutoraggio, di indirizzo e di coordinamento degli Ecomusei, nonché la funzione di supporto tecnico, scientifico e amministrativo.

Si riconosce agli Ecomusei una denominazione esclusiva e originale e l’utilizzo di un proprio marchio. La Regione promuove il marchio degli Ecomusei riconosciuti dal Piemonte al fine di attibuire loro un’immagine unitaria e identificativa, mentre la Giunta regionale provvede a definire le modalità di adozione e di utilizzo del marchio regionale da parte degli Ecomusei riconosciuti entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge.

Vengono concessi contributi agli Ecomusei riconosciuti per sostenere le loro attività di gestione, di sviluppo e di valorizzazione.

La norma finanziaria stanzia quasi 1,3 milioni di euro (255 milioni nel 2018, 510 milioni nel 2019 e 510 milioni nel 2020) per rifinanziare la spesa corrente.

Il Piemonte è stata la prima regione italiana a dotarsi nel 1995 di una legge in materia (legge regionale 14 marzo 1995, n. 31 “Istituzione di Ecomusei in Piemonte) alla quale hanno fatto riferimento tutte le 11 regioni italiane e la Provincia autonoma di Trento, che hanno successivamente legiferato in materia. Negli ultimi anni si è guardato con interesse all’esperienza, ormai ventennale, degli ecomusei piemontesi quale veicolo di conoscenza e di valorizzazione dell’intero patrimonio di un territorio, dei beni materiali e immateriali che sono rappresentativi della storia di quel luogo e di quella popolazione, al fine di favorire modelli virtuosi per uno sviluppo locale sostenibile.

Un Ecomuseo, per potersi definire tale, deve possedere 3 requisiti: un territorio (inteso in senso fisico di “spazio” e anche in quanto “memoria storica”);  una comunità (gli abitanti, gli amministratori, le associazioni e in generale tutti coloro che vivono il territorio); un progetto (ideato dalla comunità, con obiettivi ben definiti e condivisi, finalizzato ad accrescere le risorse sul territorio attraverso un vero processo di sviluppo locale).

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