venerdì 27 Dicembre 2024
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RIVAROLO – IL PENSIERO DI GIOVANNI PARISI DALLA “VOCE” DEL SUO AVVOCATO

RIVAROLO – Riceviamo la dichiarazione dall’Avvocato Giorgio Vecchione che riferisce il pensiero di Giovanni Parisi (Parisi Costruzioni), e pubblichiamo integralmente.

“Ciò che si legge nel Rapporto Italgo-Martina del Comando Provinciale di Torino, rappresenta null’altro che un’ipotesi investigativa che avrebbe, poi, dovuto necessariamente trovare conferma in giudizio.

Contrariamente a quanto troppo spesso si legge, anche e soprattutto per colpa di incaute dichiarazioni di chi persino appartiene alle Pubbliche istituzioni, è assolutamente fuorviante e lontano dal vero, continuare ad associare il nome della Società da me assistita a soggetti e personaggi malavitosi da sempre estranei, con i quali né il geom. Giovanni Parisi né la Società da egli rappresentata ha mai avuto alcun rapporto personale o di lavoro.

Ribadisco che il geom. Parisi e la stessa Parisi Costruzioni sono del tutto estranei al processo Minotauro, un processo che si sta celebrando regolarmente, senza alcun coinvolgimento della società e dei suoi legali rappresentanti, mai stati imputati.

Chi afferma che la società è stata agevolata, con chiare allusioni ad accordi illeciti, risponderà penalmente delle proprie dichiarazioni. Al contrario, forse, sfugge a molti che il cantiere di Rivarolo è un cantiere di proprietà privata, realizzato su un terreno regolarmente acquistato dall’impresa, estraneo all’ambito dei pubblici appalti.

Anche per quel che concerne la presunta suddivisione dei subappalti tra le “ditte amiche”, vorrei precisare che i lavori della “Città del Sole” sono stati eseguiti direttamente dalle maestranze e dai dipendenti della Società, senza alcun subappalto; alcune lavorazioni sono state eseguite da artigiani che da sempre collaborano con la Società, al pari dei fornitori storici delle materie prime. Nessuna “spartizione di lavori”, quindi.

Attraverso la modifica della convenzione discussa in Commissione di Pianificazione Territoriale la società ha ora, forse, la possibilità di pareggiare il conto economico dell’operazione, nata purtroppo in un contesto criminoso, ignoto all’impresa. La stima di cui al nuovo accordo (1.900euro/mq) è stata fatta direttamente dall’Agenzia delle Entrate (che aveva stimato un prezzo fino ai 2000 euro con oscillazione del 15% in più o in meno)* con tutte le garanzie per la destinazione degli alloggi all’edilizia popolare. È chiaramente falso, quindi, l’allarmismo populista ingenerato solo per fini di strumentalizzazione politica.”

Avv. Giorgio Vecchione

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