SAN GIORGIO CANAVESE – L’ottocentesco ponte degli “Oblati”, ossia l’antica sopraelevata che collega il centro storico di San Giorgio con il cimitero, con la Casa di Riposo, con la struttura residenziale dei Missionari Oblati e con diverse abitazioni private, verte in uno stato precario.
Il progetto di ristrutturazione (o meglio, di rifacimento) è pronto, ma l’Amministrazione comunale ha le “mani legate”: nonostante abbia un contributo regionale approvato, non può ancora appaltare i lavori. Il motivo? La Regione non ha fornito garanzie sulle tranche di pagamento e il Comune non può anticipare di “tasca propria” perché sforerebbe il Patto di Stabilità.
Diverse sono le lettere di sollecito che l’Amministrazione ha inviato alla Regione Piemonte, e l’ultima è datata all’inizio di dicembre, ma per ora nessuna risposta.
Il lavoro da fare è complesso: il ponte va, innanzitutto messo in sicurezza, poi smontato interamente, vanno ricostruiti i pilastri sui quali poggia, ricostruite le arcate e il parapetto, infine riasfaltato. L’accesso è chiuso al traffico veicolare dal 13 maggio 2010, ed è consentito solo ai pedoni, proprio per la precarietà delle condizioni.
Il costo dell’intera opera di risanamento si aggira intorno ai 600mila euro, mentre il contributo approvato dalla Regione è di 504mila euro; la differenza è a carico del Comune.
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