RIVAROLO CANAVESE – Sala gremita ieri sera, mercoledì 26 giugno, per l’incontro pubblico organizzato dal Comitato “Non Bruciamoci il Futuro”, sulla centrale a biomasse, sorta la scorsa estate, nel “cuore” dell’ex Vallesusa.
Numerosi i relatori che si sono intervallati, tra i quali, oltre a Danila Tarizzo del Comitato, gli esperti legali, l’Avvocato Amministrativista Daniela Bauduin e l’Avvocato Penalista Stella Arena (che stanno seguendo il Comitato per quanto concerne l’esposto fatto alla Magistratura), e numerosi tecnici, come l‘Ingegner Reno Giorgi (Pro-Natura), l’Ingegner Pier Giorgio Perelli, l‘Ingegner Tiziana Melfi e per la parte medica il Dottor Alberto Rostagno.
Presenti all’incontro, oltre al Presidente della Commissione Straordinaria Massimo Marchesiello, l’Assessore all’Ambiente della Provincia di Torino Roberto Ronco e i Dottori Marina Ottino e Enzo Bertellini del Dipartimento di Prevenzione dell’AslTo4.
All’apertura del dibattito, l’Assessore Ronco è stato subito richiamato dalle domande del pubblico presente, sulle autorizzazioni emesse (presunte irregolarità relativamente alla conferenza dei servizi), sulla viabilità e filiera (numerosi camion provenienti da tutto il nord e oltre i 70chilometri previsti dalla cosiddetta “filiera corta”) e sul controllo delle emissioni (che la Sipea dovrebbe attuare in “autocontrollo”, nonché sull’attuale mancato invio dei dati al Comitato, da parte dell’Arpa).
«Il nostro compito – ha affermato l’Assessore Ronco – è quello di attenerci a quanto è stato autorizzato, quindi la centrale dovrà inevitabilmente provvedere a fornire il teleriscaldamento, condizione imprescindibile per la sua realizzazione. Noi verificheremo che in ottobre siano avvenuti gli allacciamenti anche se, tengo a precisare, la Provincia non è tenuta a verificare che questo venga rispettato.»
Il Presidente della Commissione Straordinaria, Massimo Marchesiello, ha sottolineato il suo impegno a monitorare, non soltanto con la videocamera che verrà installata, il rispetto delle regole e ha annunciato che a breve si terrà un incontro organizzato, questa volta, dalle autorità stesse.
«Un screening della popolazione è complicato e costoso – ha spiegato la Dottoressa Marina Ottino del Dipartimento di Prevenzione dell’AslTo4 – in ogni caso stiamo verificando tutta la questione. Per i prossimi giorni è in programma una conferenza tecnica, allora avrò maggiori dettagli su tutta la faccenda.»
Il Comitato “Non Bruciamoci il Futuro” si è costituito un anno fa, con l’obiettivo di raccogliere dati, informare i cittadini e vigilare su quanto verrà bruciato dalla centrale e in un anno ha raccolto oltre 3mila firme. «Continueremo a vigilare – ha affermato Gianni Fragale, Presidente del Comitato – e a tenere informati i cittadini.»
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